Consulenza pedagogica con adolescenti (in presenza o online)

La complessità sociale regola e limita il processo di autonomia dell’adolescente. Il numero ridotto di ragazzi che acquisisce capacità di prendere in modo autonomo decisioni impegnative induce ad affermare che il risultato non sia la conquista di una vera autonomia ma l’integrazione in una situazione sociale, culturale e professionale storicamente determinata. L’adolescente si presenta alla società con peculiari caratteristiche che la società stessa ambiguamente sfrutta per i propri fini che però non corrispondono a quelli del ragazzo.

La strategia pedagogica da mettere in atto non può che essere globale, che non è solo una parola alla moda ma racchiude un approccio alla situazione sistemico.

A chi è rivolto?

Agli adolescenti. Nelle famiglie non c’è un figlio o una figlia che portano e manifestano un problema, ma un sistema famiglia che dà un particolare significato a quell’esperienza e che a quell’evento reagisce e risponde in un determinato modo. È necessaria quindi una diagnosi dinamica che parte dal problema in sé e giunge a ipotesi risolutive attraverso una lettura complessa della situazione presa in esame.

Qual è lo scopo?

Nella consulenza pedagogica  il consulente si offre come “catalizzatore” delle energie trasformative del soggetto. Questa riflessione è strettamente connessa alla concezione dei clienti come portatori di risorse che possono e devono essere ri-attivate per attraversare e gestire le difficoltà. La cifra educativa starebbe poi anche nell’empowerment che promuove nei soggetti nuovi livelli di consapevolezza critica (processi decisionali e gestione delle risorse) e spazi di progettualità.

Come funziona?

Il pedagogista attraverso un atteggiamento dubitativo e interrogante stimola il confronto fra adolescente e i suoi contesti di vita, mette in discussione tesi e posizioni e opera su quegli aspetti che non vengono fatti oggetto di riflessione, di critica, di dialogo, di confronto e negoziazione, in quanto dati per ovvi, scontati, sottintesi, tacitamente accettati. La consulenza pedagogica-educativa, dunque trova la sua specificità nella cooperazione con gli adolescenti, per accompagnarli in una fase di disorientamento verso l’avvio di un processo di analisi critica e di approfondimento del problema da diverse prospettive. Non si tratta semplicemente di descrivere nei dettagli il problema e di articolare per passaggi logici la soluzione, quanto di co-costruire un significato più ampio della situazione problematica.